Abbiamo già parlato più volte della sabbiatura, uno dei trattamenti di finitura superficiale più utilizzati su componenti metalliche, una tecnica di abrasione finalizzata alla pulitura da eventuali impurità che utilizza una miscela di sabbia e aria (o acqua) ad alta pressione.
Questo processo meccanico, abbinato a varie tipologie di materiali abrasivi per sabbiatura, permette di preparare il pezzo trattato alle lavorazioni successive; per una nuova verniciatura, incisioni o quant’altro.
Operativamente parlando, la sabbiatrice miscela l’abrasivo mentre l’operatore regola la dimensione dell’ugello, la potenza del compressore e la quantità di materiale da rilasciare a ogni getto; il grado di finitura superficiale dipenderà quindi dalla forza del getto e dalla granulometria del materiale abrasivo utilizzato. Per questo motivo vogliamo analizzare in questo articolo diversi tipi di materiali abrasivi per sabbiatura e le principali applicazioni.
Il ventaglio di ancoraggio
In linea generale, la sabbiatrice dovrebbe impiegare l’abrasivo più fine per ottenere le caratteristiche necessarie per la preparazione della superficie, infatti un maggior flusso di particelle ha come conseguenza più lavoro effettuato nello stesso tempo.
Quando si prepara il ferro e l’acciaio per un sistema di rivestimento protettivo, si devono fare delle considerazioni aggiuntive in quanto i rivestimenti non aderiscono in modo ottimale a superfici dure e piatte, quindi il processo di sabbiatura è finalizzato a sviluppare una superficie dentellata a cui il rivestimento può ancorarsi. Questa superficie di preparazione è detta anche ventaglio di ancoraggio.
Nel momento in cui una particella abrasiva sufficientemente dura colpisce l’acciaio, ne deforma la superficie creando un avvallamento, mentre i bordi che si formano a seguito di questo ‘impatto’ sono detti ‘vertici’.
La distanza tra i vertici e il fondo dell’avvallamento è noto come profilo di profondità.
Alcuni dei più comuni materiali abrasivi per le sabbiature
Per quanto riguarda Pul.Met, il materiale abrasivo che utilizziamo quasi esclusivamente, essendo il più idoneo alle nostra tipologia di lavorazioni, sono le microsfere in acciaio.
Questa tipologia di materiale abrasivo, ci permette di realizzare una vera e propria finitura ‘estetica’, più che una pulitura; il pezzo trattato il più delle volta non avrà necessità di ulteriori finiture.
Ovviamente, per completezza di informazioni, in base alle specifiche esigenze del pezzo da trattare, esiste un gran numero di materiali abrasivi molto efficaci, quindi per ogni lavorazione è possibile utilizzare una miscela appositamente predisposta.
Vediamone alcune delle più diffuse.
Sabbia di silice
Si tratta di uno dei più funzionali materiali abrasivi per sabbiatura, anche se viene scarsamente utilizzata nelle moderne tecniche di sabbiatura professionale per evitare il rischio di silicosi, una patologia che interessa i polmoni, causata dall’inalazione della polvere durante la lavorazione. Qui è indicato solo per finalità di comparazione.
Garnet
Il garnet è una gemma con eccellenti proprietà abrasive naturali. Questo abrasivo duro ha caratteristiche di taglio rapido, produce poca polvere e ha un consumo basso. Può essere molto efficace per rimuovere rivestimenti duri, vernice, ruggine ecc. oltre a permettere un controllo preciso della smussatura. Queste caratteristiche lo rendono un materiale abrasivo ideale per la preparazione delle superfici esterne in senso generale.
Polvere di vetro
Viene realizzata con vetro riciclato e si rivela molto efficace, in particolare nel settore edilizio per preparare il calcestruzzo. La miscela di abrasivo e aria è ideale per ottenere una finitura pulita e ottimale.
Scorie di carbone
Le scorie di carbone sono un sottoprodotto della combustione delle centrali elettriche a carbone considerato un abrasivo “verde” perché rientra nella logica del ‘riuso’. Pur essendo un economico che rilascia poca polvere con poco silice libero, è considerato un abrasivo ‘sporco’ e non largamente impiegato per la sabbiatura a umido perché crea particelle sottili di fango sulla superficie. Le applicazioni tipiche comprendono la rimozione di ruggine, vernice, rivestimenti segnati dalle intemperie, dall’acciaio al calcestruzzo.
Sabbie minerali
Olivina e staurolite sono i più comuni materiali abrasivi per sabbiatura a taglio rapido. Con appena il 5% di silice per volume, queste sabbie minerali possono essere utilizzate per rimuovere tracce di ruggine, vernici, scaglie di laminazione e rivestimenti danneggiati dagli agenti atmosferici.
Microsfere di vetro
A differenza della polvere di vetro, le microsfere hanno una densità maggiore. Largamente utilizzate per la sabbiatura, sono utili per rimuovere vecchie tracce di ruggine e vernici, per trattare superfici metalliche sensibili e per le carrozzerie delle automobili. Sono molto efficaci per lucidare pale eoliche, turbine, acciaio inox e alluminio.
Plastica
La plastica è un abrasivo morbido che non lascia un ventaglio di ancoraggio. Ideale per rimuovere la vernice e la muffa da superfici sensibili, per sbavare e smussare l’alluminio, l’ottone, le plastiche e la fibra di vetro.
È considerata un’alternativa meno pericolosa rispetto alla rimozione chimica, e più rapida rispetto alla rimozione manuale.
Conclusione
Per quanto ci riguarda, l’esperienza nel trattamento superficiale degli articoli in metalli ci permette di valutare e scegliere il materiale abrasivo più adatto al lavoro che dobbiamo svolgere, proponendo la migliore opzione per le lavorazioni che ci vengono richieste.
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